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GIORNALE DI STORIA CONTEMPORANEA
Anno XIV n. 1, giugno 2011
L’iniziativa
del PCI contro gli euromissili
Marco Bizzoni
Uno
dei punti fermi della politica internazionale del PCI, nell'Italia
repubblicana, fu la ricerca ed il mantenimento della Pace tra le
nazioni. Tale scelta era motivata da questioni ideologiche quali la
prospettiva internazionalista del
partito e geopolitiche, cioè dall'appartenenza
politica allo schieramento di Paesi, partiti e movimenti, che
gravitavano attorno all'URSS.
Nel
corso della segreteria di Berlinguer si pervenne al completo
superamento del vincolo geopolitico e all'avvio di relazioni più
profonde con organizzazioni del movimento operaio non comuniste. Alla
fine degli anni settanta queste scelte si intrecciarono,
influenzandola, con lo sviluppo della politica per la pace, che il
PCI mise in campo ai primi cenni di ripresa del clima da guerra
fredda. In tal modo, evitando schieramenti ideologici preconcetti, e
confrontandosi sui problemi, il PCI si spinse oltre
l'internazionalismo, divenendo un componente autorevole del movimento
pacifista occidentale.
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Recensione pubblicata su
Storicamente
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ISSN: 1825-411X
Marco Bizzoni,
Ferdinando Cordova, Il “consenso” imperfetto. Quattro capitoli sul fascismo, Rubettino, Soveria Mannelli, 2010, XI-330 pp.
I saggi raccolti in questo volume affrontano la controversa questione
del consenso degli italiani al fascismo, sottoponendo a verifica, con
ferrati riscontri documentari, il noto giudizio espresso da Renzo De
Felice, secondo il quale negli anni ’30 - se si fa eccezione per
un’irrilevante opposizione politica - il sentimento delle masse era
sostanzialmente concorde al regime. |
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Recensione pubblicata su
Giornaledistoria.net
ISSN
2036-4938
- Lucio
Magri, Il sarto di Ulm. Una possibile storia del Pci, Il Saggiatore,
2009
di Marco Bizzoni
"Il Pci è morto da tempo, eppure l'Italia tanto bene non sta".
Nell'aforisma della quarta di copertina è racchiuso il tema del libro:
la storia definitivamente chiusa di un partito politico che ha
contribuito allo sviluppo democratico della storia nazionale,
inserendovi le istanze delle classi popolari. L'attenzione è
concentrata sul periodo che va dalla svolta di Salerno al congresso di
Rimini del 1991, ritenendoli due eventi in grado di delimitare e
mostrare la peculiarità politica e culturale di quella comunità
d'intenti.
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